Erebel
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Primo ingresso in Numenor: 2002-08-14
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Con una fila ordinata di fan che attendevano la mezzanotte, si chiude l’attesa italiana per la fine delle avventure del maghetto inglese. Come ogni anno, io e alcuni fidi Ilquelin ci siamo recati all’evento in costume potteriano, per goderci appieno la festa. Solo che questa volta, proprio di festa non si può parlare, visto che a Roma nessuno si è dato la pena di organizzare qualcosa degno di nota, lasciando a Milano e Bologna gli scettri delle città più creative. Pazienza, l’uscita del libro comunque meritava un nostro intervento, e ci siamo diretti a Largo Argentina alla Feltrinelli decisi e convinti. Con numerose defaillance, anche dell’ultimo minuto, solo io e Dagolar eravamo in costume, ma senza scoraggiarci abbiamo superato le prime risate di scherno dei passanti con nonchalance, grazie anche alle nostre scorte babbane. Girare in costume, mascherati, per me è una vera e propria passione che mi porto dietro da quando sono bambina. Parrucche, vestiti e trucchi mi affascinano, così come trovo eccitante calarsi nei panni di persone e personaggi di mondi lontani, e anche ora mentre scrivo queste righe di racconto, ancora non mi tolgo la parrucca fucsia di Tonks, né i campanellini al collo. Fortunatamente qualcuno percepisce lo spirito che ci anima, e tante ragazze e ragazzi, per lo più adolescenti, ci hanno chiesto di posare con loro per delle foto. Noi da bravi cosplayer ci siamo prestati agli scatti, e il solo vedere le loro facce raggianti mi ha ripagato ampiamente delle notti passate a cucire o a elaborare dettagli, nonostante sia stato comunque piacevolissimo, intendiamoci. In seguito, visto che eravamo gli unici due in costume potteriano, siamo stati “catturati” da una giornalista di SKY Tg24, che ci ha lungamente intervistati sui significati della saga, sulle nostre preferenze fra libri e film, sul futuro del maghetto. Persino gli epiteti lanciati da un ubriaco durante l’intervista non mi faranno desistere dal continuare con questa fissazione del cosplay, nonostante mi sia seriamente scappato da ridere! Ma c’è una cosa che mi ha colpito più delle altre questa sera, ed erano le persone accanto a noi, in fila, che mi sono parse tutte, semplicemente, fantastiche. Scambiando quattro chiacchere con quelli davanti e dietro a noi, sui libri, sul finale da non svelare e sulle misure cautelative per evitare spoiler con il libro in mano, o semplici battute sui personaggi, mi sono accorta che Harry Potter ha attirato schiere di ragazzi e ragazze (e di adulti) spontanei, curiosi, appassionati e sognatori, che non hanno paura di farsi vedere in fila a mezzanotte per qualcosa che amano e bramano, e che non si vergognano a condividere una risata o un pensiero con uno sconosciuto che nutre le loro stesse passioni, evidentemente. Avevo voglia di conoscerli tutti, ed è stata una sensazione magnifica. Qualcosa si è concluso, oggi, ma non mi lascia per niente l’amaro in bocca. Se ci ha colpiti nel profondo e ha lasciato il segno, allora resterà con noi per molto tempo. E l’idea che questa scintilla non sia riservata a pochi, ma viva nell’animo e nel cuore di moltissime persone, di ogni nazione, mi lascia un soffio di speranza tangibile e dolcissima, di cui sentivo proprio il bisogno. E quindi ancora una volta, per l'ultima volta, non mi resta che dire: grazie, Joanne Rowling.
Allegato (2)
< Modificato da Erebel -- 2008-01-05 2:02:54 >
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