Maeve -> [DELIRANDO] Dal Big Bang ai buchi neri (2004-03-31 10:26:00)
|
quote:
ORIGINAL: Taym Il punto è che il bigbang non è l'origine dello spazio solo, ma anche del tempo. L'orignie del tempo non è il "tempo all'istante 0", concetto che implica un fluire costante ed un punto chiamato 0 su questo fluire. L'origne del tempo è la generazione della dimensione tempo in quanto tale! Esattamente! :) E' proprio in questo concetto che è difficile immedesimarsi! Per noi pensare ad un "momento" (anche se la parola momento non è giusta da utilizzare qui) in cui tempo, spazio, materia, energia non esistevano nemmeno è praticamente inconcepibile. Se una persona volesse immaginare se stessa nel pre Big Bang, non potrebbe in quanto non ha elementi a lei conosciuti con cui farlo... non può immaginare un luogo dello spazio in quanto lo spazio non era ancora nato, e nemmeno può immaginarsi un momento nel tempo in quanto anche il tempo nemmeno esisteva... semplicemente il pre-Big Bang non esiste! E' estremamente difficile scendere a patti con questo tipo di concetto, ed è incredibile come proprio QUI scienza, religione e filosofia trovino un vero punto di contatto. Se si volesse a tutti i costi trovare un'origine delle cose non volendo credere nel nulla, ci si troverebbe quasi costretti a pensare che tutto QUESTO qualcuno ce l'ha messo, o comunque da qualche parte è arrivato. quote:
Il punto è che noi siamo creature del big bang e il nostro sistema di pensiero è "quadrimentsionale": 3 dimensioni spaziali ed 1 temporale. Ragioniamo sempre in termini di dove e quando, e le 4 dimensioni sono il presupposto di funzionamento della mente. Per questo motivo è per noi di fatto inconcepibile una 5 o Nesima dimensione se non in termini di calcolo matematico, così come risulta "inconcepibile" l'inizio del tempo in quanto tale. Più che inconcepibile, direi inimmaginabile :) Riesco benissimo ad accettare N dimensioni nel nostro universo, ma non ho mezzi per poterle immaginare. Inoltre, fino a questo momento, abbiamo assunto che la teaoria del Big Bang fosse una teoria esatta, ma è comunque solo una teoria ;) Forse il mio attaccamento alle 4 dimensioni è talmente forte che quasi sono spinta a trovare una spiegazione che mi consenta di eliminare il fattore "nulla" (niente spazio, niente tempo). D'altra parte il Big Bang è stato puramente intuito sulla base di studi del movimento dei corpi celesti, delle emissioni di raggi gamma etc etc. Tutte rilevazioni indirette che posso risultare devianti. Per quanto ne sappiamo la dimensione "universo" ha una forma tale per cui in realtà esso non si sta espandendo ma sta invece collassando, solo che non ci è dato saperlo. Tutte le teorie stesse sulla "forma" dell'universo fanno riferimento a figure geometriche tridimensionali (la sfera, la sella) e ciò è di per se riduttivo molto probabilmente. quote:
In principio era il Verbo. Il Verbo era presso Dio. Il Verbo era Dio. "presso" qualcosa, il che mette in discussione la quantità di cose che esistessero in principio, e dunque "quale" sia l'origine del tutto, ed ERA ciò presso cui si trovava. Ora, non è forse un modo estremamente complesso e poetico e "intuitivo" ed umano per indicare "qualcosa" che sia umanamente inconcepibile poichè svincolato, antecedente/successivo, alla nostra visione ovviamente quadrimensionale fatta imprescindibilmente di "quando" e "dove"? E bada che "qualcosa" è un termine che, come tutto, implica spazio e tempo. Questo riflette in modo preciso la concezione che, se prima non c'era nulla QUI, evidentemente da qualche parte è arrivato. La nostra mente non può assolutamente accettare il "nulla" e basta.... quote:
(Come nota al margine, se ciò fosse vero ci sarebbe ben poco da semplificare quando si parla di "vita altrove". Questo è uno dei motivi per cui mi scandalizzo quando sento scienziati che riducono in barzelletta temi serissimi, anzichè correggere e ben indirizzare le domande fondamentali e banali che ogni uomo giustamente si pone. Cosa è la vita, a questo punto? La vita su quali dimensioni e che ne abbracci quante? Riscontrabile? Imperscrutabile?). Sono d'accordo. A prescindere da cosa è per ognuno di noi dio (al di fuori, quindi, delle dottrine), a me sorprende moltissimo anche il fatto che tanti scienziati si definiscano atei. quote:
L'universo elegante. Superstringhe, dimensioni nascoste e la ricerca della teoria ultima Brian Greene La "vicenda" nasce dall'incompatibilità tra meccanica quantistica (teoria volta a spiegare l'infinitamente piccolo" ) e la relatività generale (volta a spiegare l'"infinitamente grande" ). Di qui la storia della fisica dell'ultimo mezzo secolo, dedita all'unificazione delle due grandi teorie, fino a quella attuale dele Superstringhe, appunto. :) Sembra molto interessante :) Per quanto riguarda la teoria delle stringhe e lo studio dimensionale propongo anche io un libro, molto più "matematico" però ;) Prima dell'inizio - Il nostro universo e gli altri di Martin Rees con prefazione di Stephen Hawking Raffaello Cortina Editore Vi scrivo l'abstract stampato sul retro ;) La scienza nasce dalla meraviglia di fronte all'insolti, all'inatteso, al bizzarro. Cosa c'è di più strano nel fatto che l'universo esista, con la sua complessa architettura di galassie, stelle, sole e pianeti? Per millennei teologia e filosofia hanno cercato di speigarci l'origine, il divenire e (eventualmente) la fine del Cosmo. Dopo Copernico, Galileo, Newton ed Einstein, la fisica ha finalmente ricostruito la storia dell'universo come l'evoluzione a partire dalla grande esplosione iniziale, il Big Bang. Siamo così davvero riusciti a penetrare nel mistero della creazione? Martin Rees, "autorità indiscussa nel campo dell'astronomia", come dice di lui Stephen Hawking, ci spiega che il Big Bang da cui avrebbe tratto origine il nostro mondo non è altro che un evento locale in un multiverso di cui ci sfugge la configurazione globale. Rinasce così, sulla base delle discipline scientifiche più avanzate, l'antica idea della pluralità dei mondi, quella stessa per la quale fu bruciato sul rogo, nel 1600, il filosofo Giordano Bruno. Più la scienza procede nella comprensione della natura, più il nostro stupore è destinato ad aumentare.
|
|
|
|