Erebel
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Primo ingresso in Numenor: 2002-08-14
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E’ bello uscire soddisfatti dalla sala, dopo essersi goduti un bel film. Per questo quinto capitolo cinematografico potteriano, è stato così: ne sono uscita eccitata, coinvolta, commossa, insomma, contenta che la saga riprenda quota e si avvicini alla qualità dei libri. Avevamo lasciato una Hogwarts freddina, anche se divertente, con Newell, ma qui torniamo pienamente in atmosfera. Yates, fin dalle primissime inquadrature, cambia registro, ci fa vivere i personaggi con i loro movimenti, gli inseguimenti, le incomprensioni e le paure. Il ritmo è intenso, ma soprattutto lo sono gli avvenimenti, non più raccontati en passant ma vissuti al fianco del trio. Un plauso va anche gli attori, dagli attempati ed esperti, che dimostrano la loro bravura ed espressività, ma anche al regista che, evidentemente, sa come dirigerli: il Silente di Yates finalmente è meno isterico ed iroso dei due predecessori, alleviando la pena dei fans per una trasposizione così lontana da quella letteraria. Ciò che si apprezza maggiormente in questo film è la crescita dei personaggi, ma anche il clima minaccioso ed evocativo che smette di essere macchiettistico (e anche un po’ infantile) e diventa finalmente adulto e molto inquietante. La burocrazia del Ministero (bellissimo, tra l’altro, come viene presentato) è resa bene, nonostante i doverosi tagli. Trascurabili, infine, i dettagli mancanti per la necessità di sintesi. Insomma, un film da vedere e rivedere, anche in inglese per scrollarsi di dosso le fastidiose voci di Harry, Ron, Piton e compagnia...
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