Haisonder
Messaggi: 582
Primo ingresso in Numenor: 2004-07-05
Da: Nenuial
Status: offline
|
CAPITOLO XL Il Prezzo del Fallimento Harry si alzò di scatto: “LA SMETTA!” Urlò, le mani che, convulse, stringevano il bordo del banco: le nocche bianche, tremanti. “Con che diritto gli fate rivivere i suoi dolori più profondi? Con che diritto lo mettete a nudo così, di fronte a tutti? Voi .. Voi ..” Hermione, terrorizzata, strattonò Harry, come per farlo tacere .. ma era ormai troppo tardi: “IO COSA? POTTER! IO COSA?” Red T. Roll appoggiò di scatto i palmi delle mani sulla cattedra, sollevandosi in piedi: la sua voce echeggiò nel silenzio attonito dell’aula ammutolita: “IO COSA POTTER?” Harry ristette, la mano che Hermione aveva appoggiato sulla sua lo invitava al silenzio .. per un volta, una volta tanto, il ragazzo si trattenne. Il professore attese qualche istante poi, nel silenzio più totale, iniziò a sussurrare, venefico, in modo appena intelligibile: “Mi parli di diritto Potter .. E sembri non accorgerti che se c’è qualcuno qua che non ha il diritto, quello, Potter, sei tu. Non hai il diritto di alzare la voce, non hai il diritto di ingiungere nulla al tuo professore. Io, al contrario, come insegnante non solo ho il diritto ma ho persino il dovere di mettervi di fronte alla spietata realtà della vita ..” Red T. Roll si risedette, scostando con un gesto elegante le pieghe del manto nero poi, rivolto a tutta la classe, continuò, collo stesso tono che avrebbe usato per spiegare qualcosa a dei bambini: “Vedete .. quando un mago oscuro cercherà di penetrare la vostra mente per carpire i segreti che celate .. Non vi chiederà per favore .. Non sarà così gentile da rispettare le vostre perdite ..” Il professore fece una pausa, poi, secco, sibilò: “Egli vi spezzerà, umiliandovi .. Egli vi rivolterà, ritorcendo contro di voi ogni paura, ogni ansia, ogni dolore ..” Red T. Roll assunse un’espressione disgustata: “50 punti in meno a Grifondoro, per la totale incapacità di Paciock di resistere anche alla più leggera Legilimanzia .. altri 50 punti in meno a Grifondoro poi, per la totale mancanza di educazione di Potter” Harry, fremente di rabbia, con un supremo sforzo di controllo si risedette al suo posto .. la mano di Hermione si strinse con forza, sotto al banco, sulla sua gamba. “Ah .. Potter ..” Continuò il professore: “Punizione, questa sera stessa .. qua, in questa stessa aula, subito dopo cena” Un mormorio percorse la classe .. poi, dopo un timido bussare alla porta e l’avanti secco di Red T.Roll, una ragazzina del secondo anno, terrorizzata, consegnò al professore una piccola busta. Il professore si accigliò: aprendola, sul suo viso si dipinse un espressione a metà tra lo scocciato ed il sardonico. “Sono invitato assieme a tutti gli altri membri del corpo docente alla Festa della Luna Piena negli appartamenti di Lumacorno .. questa sera .. Immagino di non poter mancare .. Orazio tende a drammatizzare molto questa sua nuova .. condizione” Red T. Roll fece un sorriso ironico: “Potter .. dovremo rimandare a domani sera .. cerca di non arrivare impreparato ..” Più tardi, nella sala comune di Grifondoro, Harry sbattè con malagrazia i libri di testo su un tavolino e si lasciò cadere, nervoso, in una poltrona vuota. Dannazione! Gli avrebbe cancellato lui quel sorriso sardonico dalla faccia! E poi .. c’era quella faccenda di Codaliscia che proprio non riusciva a mandare giù .. Le ultime tracce conducevano alla colonna cava, e la colonna cava era proprio sopra alla stanza di Red T. Roll .. accidenti! Doveva controllare .. e doveva farlo subito, quella stessa sera, mentre il professore era alla festa di Lumacorno .. non c’era tempo da perdere. Decise di non dir nulla a Ron ed Hermione, ne tantomeno a Ginny: sapeva che avrebbero cercato di dissuaderlo, o trattenerlo, e lui sentiva, d’istinto, che era una cosa che andava fatta e basta, senza troppi se e ma .. Harry trascorse così gran parte della serata nascosto sotto il Mantello dell’Invisibilità, nella protettiva penombra offerta da un passaggio secondario, in attesa che il professore Red T.Roll uscisse dalla sua camera. Alle dieci meno dieci, con un lieve fruscio, nel silenzio innaturale che all’improvviso si era creato nel corridoio, la figura ammantata d’oscurità dell’insegnante scivolò lungo muri scrostati, passando da una pozza di luce all’altra nell’oltrepassare le fiaccole appese ed imbevute di pece. Harry attese qualche istante, giusto il tempo di vedere la figura incappucciata scomparire oltre l’angolo, e poi si mosse: la porta, fatto strano e singolare, era socchiusa .. Il ragazzo indugiò un poco, poi spinse la porta di legno pesante che si aprì, cigolando malamente sui cardini male oliati. La stanza era posta in una piccola torre aggettante dal corpo principale del castello; anche se arredata in modo semplice, quasi monastico nel suo ascetico rigore, il locale era abbellito da due alte e strette finestre ogivali, dalle vetrate istoriate che gettavano schegge di luce lunare e colori soffusi sul pavimento di pietra grigia. Harry si guardò attorno .. di Codaliscia o della Coppa nessun segno: un materasso gettato su di un tavolaccio a mo di letto, un comodino che portava un paio di libri, un armadio socchiuso da cui occhieggiavano una fila di neri manti tutti uguali tra loro e, in una nicchia nel muro del castello, un bacile di pietra da cui, lente, si alzavano volute di fumo argentato. Il ragazzo sgranò gli occhi .. un Pensatoio! Incredulo, Harry si accostò al bacile, appoggiò due mani sul davanzale e guardò dentro alla vasca di pietra. Istantaneamente, il ragazzo si sentì risucchiare in un turbinare confuso di immagini: volti angosciati, occhi sbarrati e fauci spalancate .. un unico urlo, angosciato, poi il ragazzo si ritrovò immerso nell’oscurità del ricordo. Un oscurità greve, quasi sepolcrale .. Solo una luce, debole, fioca: quella di un fuoco fatuo, che aleggiava a mezz’aria al centro del locale. A mano a mano che i suoi occhi si abituavano alla luce incerta, Harry si rese conto di trovarsi all’interno di una cripta: Mangiamorte, ammantati e mascherati, erano riuniti tutto intorno a lui .. il ragazzo si ritrasse istintivamente, prima di ricordarsi che, nel ricordo, loro non potevano vederlo, ne sentirlo .. ne lui poteva in alcun modo agire o modificare il corso degli eventi .. Tutti erano in silenzio e guardavano verso il centro del locale la scena che il fuoco fatuo illuminava. Voldemort, Colui Che Non Deve Essere Nominato, seduto su uno scranno di pietra, fissava con aria impassibile le due figure, a volto scoperto, che erano ferme in piedi dinnanzi a lui. Harry trasalì: si trattava di un ragazzo biondo, di un biondo quasi albino, ed un uomo alto e severo, dal naso aquilino ed i capelli neri, unti, portati lunghi fino alle spalle. Draco Malfoy e Severus Piton. L’Oscuro Signore, il volto inespressivo, gli occhi freddi, glaciali, rimase ancora un poco in silenzio; il fuoco fatuo gettava strane ombre tremolanti che oscillavano inquiete rivelando a tratti, sulle crociere e le colonne della cripta, minacciose serpi di pietra, ricavate nei capitelli, nei fregi e nella cordonature delle volte: “E così, Draco hai fallito” La voce di Voldemort fu un sibilo quasi inintelligibile, freddo, inespressivo, come gli occhi glaciali che teneva fissi sul ragazzo. “Solo in parte, certo .. Alla fine hai fatto in modo di entrare i miei nel castello .. un modo ingegnoso, devo ammetterlo” La bocca dell’Oscuro Signore si distorse, in un ghigno malvagio: ”Tuttavia ..” Sibilò: “Tuttavia al momento decisivo ti è mancata la forza, il coraggio o, peggio, la volontà ..” Voldemort inarcò un sopracciglio: “Tu mi temi, Draco?” Malfoy sbattè gli occhi .. poi, balbettando rispose: “Ce .. Certo .. Si .. Signore ..” Voldemort scosse a testa, la bocca e la voce ora contratte dal disgusto: “Oh .. no, Draco .. no .. Non abbastanza” Sibilò, nel silenzio, greve d’attesa della cripta: “IN GINOCCHIO!” Ruggì poi, la voce che rimbombò, cupa, tra le volte: Draco si lasciò cadere a bocconi, la testa bassa, le lacrime che iniziavano a scorrere sul suo viso .. “Pie .. Pietà” Balbettò. Harry, suo malgrado, non potè fare a meno di provare pena per il compagno di scuola .. ma Voldemort scosse il capo: “Pietà, Draco? La stessa pietà che volevi accordare a Silente? Non v’è più posto per la pietà, Draco .. Non v’è più posto!” L’Oscuro Signore lo fissò ancora per qualche istante, poi, con un gesto quasi annoiato della mano, rivolse un cenno ad uno dei Mangiamorte incappucciati: “Grenrir” Sibilò: “E’ tuo ..” SchienaGrigia si levò il cappuccio e la maschera, per poi avanzare nella cripta, il ghigno crudele, la bocca distorta, gli occhi che trasudavano malvagità ... Malfoy sbiancò, terrorizzato. “Mio signore, se mi permettete ..” Intervenne con urgenza Piton, fino a que momento rimasto in rispettoso silenzio. “NO! SEVERUS! NON TI PERMETTO!” Ruggì Voldemort, levandosi in piedi di scatto e puntando la bacchetta contro Piton: “STUPEFICIUM!” Lo schiantesimo colse il professore in pieno petto, gettandolo contro una delle colonne. Draco indietreggiò, piegato dalla paura, poi .. poi Grenrir fu su di lui .. Mentre le urla di Malfoy echeggiavano nella cripta, Voldemort, la bacchetta puntata, lo sguardo folle, avanzò di un passo verso Piton: “Ne ho abbastanza della tua arroganza, Severus .. Ne ho Abbastanza! Credi che ti debba elevare al di sopra degli altri solo per aver portato a termine il compito che avevo affidato ad un ragazzino? Credi forse che aver ucciso Silente ti metta al mio stesso livello? O credi di poterti elevare al di sopra di me, Severus, al di sopra del tuo stesso maestro!” Le urla strazianti di Draco si smorzarono in un ansimare affannoso ed angosciato, poi Fenrir si alzò, pulendosi la bocca, insanguinata, con il dorso della manica. Malfoy giaceva ai suoi piedi, sbranato. Harry non poteva far altro che assistere, inorridito ed affascinato allo stesso tempo: la visione del ragazzo, coperto di sangue e riverso sulla soglia della porta di casa Granger gli balenò allora alla mente ed una piccola tessera di quel mosaico infranto parve ritrovare posto nella sua mente. Piton, ancora a terra, lanciò allora un occhiata di puro odio verso l’Oscuro Signore; si rialzò, a fatica, e cercò, arrancando, di raggiungere Draco. Voldemort allargò allora l braccia, come a mostrare all’assemblea di Mangiamorte quale fosse il prezzo del fallimento: lo sguardo folle, e malato, sembrò allora, inconcepibilmente, fissarsi su Harry. Il ragazzo trasalì, e nel trasalire sentì come uno strappo e si sentì trascinare indietro .. le urla, le fauci insanguinate, la folle risata e lo sguardo dell’Oscuro Signore turbinarono in un vorticare di immagini incoerenti .. Orrore .. Orrore .. Harry si tirò indietro, trasalendo e boccheggiando: si guardò attorno, come spaventato, ancora incredulo di quanto aveva visto .. La stanza, per sua fortuna, era vuota, e solo la luce flebile della luna filtrava dalle finestre. Chi diamine era, Red T.Roll ? .. in che rapporti era con i Mangiamorte e l’Oscuro Signore ? Come faceva, poi, ad essere in possesso di quel ricordo ? Cominciò ad avvertire una certa agitazione per la punizione dell'indomani .. Enigmatica, la Sirena di vetri piombati dai rossi capelli lo osservò uscire in silenzio, pettinandosi i capelli con il consueto ed ipnotico movimento della mano .. Carta Oggetto: Pensatoio
< Modificato da Haisonder -- 2007-05-01 3:02:31 >
|